Come abbiamo trovato le parole giuste

per qualcosa che facevamo da sempre

Siamo aperti dal 1992.
In trent’anni abbiamo visto passare mode, chef-star, ingredienti “imperdibili”, tendenze che si promettevano rivoluzioni.
Eppure, nel tempo, una cosa non è mai cambiata: il nostro modo di stare nella cucina.

Ma non avevamo mai saputo nominarlo, fino a poco tempo fa.

Un giorno è arrivato Oscar.
Con lui, abbiamo cominciato a mettere insieme i gesti, i silenzi, le intenzioni che, senza accorgercene, erano diventati il nostro linguaggio comune.

Abbiamo riflettuto profondamente, anche dolorosamente.
Come squadra, abbiamo messo in discussione abitudini, frasi fatte, idee comode.
Ci siamo chiesti: cos’è davvero la nostra cucina?
Non quella che si fotografa bene. Quella che resiste. Che nutre. Che torna.

È lì che abbiamo trovato il nome:
La Nuova Cucina Popolare Italiana.

Non è un’invenzione. È una scoperta.
È un gesto che finalmente abbiamo imparato a chiamare per nome.

Forse anche perché il tempo è maturo.
Le persone cercano qualcosa di più umano, più lento, più vero.
E la nostra cucina è pronta da tempo.

 

 

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